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About Giuliano Volpini

Nato a Roma il 3 maggio 1976, sposato da 10 anni con Christine, due figli, Emmanuel di quattro anni ed Eleonore di tre. Ama molto vivere la natura e ha la fortuna di lavorare all’interno di un’azienda agricola biologica.  Pratica la riflessologia plantare, palmare e auricolare.

 

Ha viaggiato molto. Tra le mete più amate, l’India, esperienza che lo ha segnato. Ha praticato yoga per molti anni ed attualmente esercita la meditazione. Da più giovane, l’esperienza positiva dello scautismo, accanto al basket come sport, sulla scia di una passione paterna. Diplomato al liceo scientifico, ha seguito per alcuni anni gli studi in Scienze Forestali alla Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia, a Viterbo. Completano la sua formazione diversi corsi di formazione, come ad esempio quello per “Educatore itinerante” e “Tecnico agricoltura biologica”. Diverse le attività lavorative svolte prima dell’attuale impiego. Da sempre attivo nel Volontariato, per il quale ha seguito molteplici corsi di formazione, ama la cucina – è un discreto cuoco –, il teatro d’avanguardia e la musica, soprattutto quella denominata psychedelic trance.

 

Mancino, dipinge fin da bambino, anche se con qualche periodo di interruzione. Il nonno paterno dipingeva, sulle orme del Caravaggio, e la famiglia della madre vanta anche un famoso pittore tra i suoi avi, Domenico Zampieri, detto Il Domenichino. Il 2007 segnerà il suo vero e proprio ritorno al dipingere. La sua pittura si ispira in qualche modo alla poetica dei poeti maledetti, nell’intento di squarciare il velo fra la realtà e il mondo parallelo: l’arte come chiave per comprendere il senso della realtà, per addentrarsi nelle verità profonde e celate della vita e dell’anima, illuminandole. L’arte come strumento, anche, per esplorare l’ignoto attraverso i simboli, per penetrare nell’animo umano, nelle sue emozioni e nei suoi desideri inconsci. Alcuni soggetti simboleggiano la ricerca di un’armonia del creato, altri la coppia, la nascita. Dipingere gli piace, inoltre e più semplicemente, perché lo aiuta a liberarsi da ansie e pensieri e gli consente di sviluppare quella parte meditativa nascosta sotto la percezione superficiale del reale.

 

Per i suoi quadri, astratti, utilizza per lo più la tecnica dell’olio su tela.

 

Completa la sua tecnica, per alcune delle opere, l’utilizzo di materiali e composti brillanti e luccicanti. Nei suoi quadri domina il colore, che gli permette di interpretare in chiave cromatica, appunto, il sentimento più profondo che lo anima in quel particolare momento della creazione. Immune da preconcetti formali, culturali, letterali, ma senz’altro sedotto dallo spettacolo della natura, ritrae liberamente ciò che vede e ricorda e che sia capace di suscitare in lui un entusiasmo creativo.

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